Che cosa rende una buona guida turistica?

Sono una guida turistica di Varsavia.

Che cosa rende una buona guida turistica? E’ la conoscenza di storia, arte, fatti e date? O forse c’è qualcosa di più a questo, qualcosa che non può sempre essere ben determinato, che a volte è difficile da afferrare. Quel certo non so che rende la gente vuol vedere la città con te, ascoltare le tue storie e fare domande?

La sfida di essere una guida turistica

Varsavia non è una città facile per il turismo. Non è un luogo ovvio. E’ una città di monumenti, storie di rovine, combattimenti, distruzioni e ricostruzioni. Questo fu…, questo è stato distrutto…, questo è stato ricostruito dopo la guerra… – queste sono probabilmente le espressioni più comuni utilizzati da guide a Varsavia. Detto questo, la domanda è: come si fa a fare Varsavia, nonostante le sue imperfezioni, un luogo attraente agli occhi di un turista?

Ci vuole un certo sforzo di convincere un turista che ha appena visitato uno dei luoghi più dinamici d’Europa, una città vivace e moderna, ma allo stesso tempo con una storia lunga e interessante. La conoscenza sola non è sufficiente. E’ importante naturalmente, ma dalle mie osservazioni vedo, che le persone s’interessano di più di come viviamo oggi, piuttosto che di chi ha progettato la Colonna del Re Sigismondo. Non vi è dubbio che una guida professionale dovrebbe sapere questo, ed è la mia base solida, ma penso che i turisti sono molto più interessati nella vita di oggi, pettegolezzi, aneddoti e storie. Naturalmente ogni persona è diversa. così cerco di sentire il visitatore. Provo a sentire ciò che già sanno, e ciò che vorrebbero sentire, quali sono le loro aspettative, cosa hanno da vedere ad ogni costo, e ciò che possono saltare. Parlo molto, ma non troppo – spiego, chiarisco e cerco di illuminare l’immagine. Cerco di mantenere il mio messaggio il più chiaro possibile, ma sempre dettagliato e interessante.

Ci sono naturalmente dei luoghi senza i quali un tour di Varsavia non è completo. Il centro storico, la Via Reale, il Palazzo della Cultura, monumento di Chopin – è necessario vederli, ammirarlio, ascoltare la loro storia, ma per me Varsavia è più del centro storico “solo”. Sono quei contrasti onnipresenti e ultra-modernità che non vedrete altrove in Polonia, tracce del sistema comunista, che attraggono e incurioscono un viaggiatore o la storia degli ebrei di Varsavia. Se il tempo ermette, incoraggio sempre i miei ospiti di conoscere diversi angoli di Varsavia, a bere un bicchiere di vodka e degustare i „pączki” da Blikle – il più famoso dolce varsaviano, a fare una passeggiata lungo la Via Reale solo per il piacere di guardare i passanti. Cerco sempre di essere ben informata su quello che sta accadendo in città e spingo gli ospiti a partecipare agli eventi della città – perché anche questo fa parte dell’esperienza.

A mio parere la chiave del successo è la professionalità, la conoscenza, l’autocontrollo, il sorriso, la passione e cordialità nei confronti del cliente e, naturalmente, un’ottima conoscenza della lingua in cui si guida. Io non mi permetto di eseguire un cattivo lavoro, non voglio semplificare le cose dove non c’è bisogno di farlo. E i turisti apprezzano la professionalità. Ma soprattutto, mi piace proprio quello che faccio. Non lo cambierei in qualsiasi altra cosa.

 

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